sabato 18 maggio 2024

ANCORA OBESITA’, WEGOVY & OZEMPIC …AND SO ON.


Di Wegovy (e Mr. Steve Johnson - una persona qualsiasi - :-) ) ho già scritto qualcosa qui: https://ilgeneegoista.blogspot.com/2022/07/mr-steve-johnson-ed-il-suo-rapporto-con.html, e qui: https://ilgeneegoista.blogspot.com/2022/08/mr-steve-johnson-dalla-teoria-alla_3.html. Ora proverò a farne maggiore chiarezza e quindi ricominciamo dall’inizio. 

Nel 2021 l’FDA approvò Wegovy, un farmaco a base di Semaglutide (2,4 mg una volta alla settimana), per il controllo cronico del peso negli adulti con obesità oppure sovrappeso con almeno una condizione a questo correlato (ad es. ipertensione, diabete di tipo 2 o ipercolesterolemia), da utilizzare in concomitanza ad una dieta ipocalorica e ad una maggiore attività fisica (https://www.fda.gov/news-events/press-announcements/fda-approves-new-drug-treatment-chronic-weight-management-first-2014), una opzione terapeutica che a differenza di quasi tutti i precedenti farmaci dimagranti funzionava davvero bene, tanto da diffondersi in poco tempo in tutto il mondo e da guadagnarsi le prime pagine di importanti testate giornalistiche (https://www.nytimes.com/2021/02/10/health/obesity-weight-loss-drug-semaglutide.html). 

Attualmente l’azienda produttrice Novo Nordisk commercializza due farmaci a base di Semaglutide, il Wegovy e l’Ozempic (farmaco impiegato per il trattamento del diabete di tipo 2) con la differenza che il Wegovy è distribuito ad un dosaggio più elevato. Come ho già avuto modo di scrivere, la Semaglutide è una molecola analoga  ad un peptide simile all’ormone Glucagone o GLP-1 prodotto fisiologicamente dal nostro organismo. Il GLP-1 viene rilasciato, in risposta all’ingestione di cibo, nel tratto gastrointestinale e da qui invia altri segnali in diversi distretti del nostro organismo. A livello pancreatico, genera la produzione di Insulina allo scopo di ridurre i livelli di zucchero nel sangue e, dal momento che la Semaglutide mima la stessa azione, ciò costituisce il motivo per cui fu considerata efficace per curare il diabete. 

Al contrario di quanto molti pensano circa lo sviluppo clinico di una nuova molecola che avverrebbe al fulmicotone e senza intoppi e/o imprevisti (caxxata su cui ho avuto modo di scrivere più volte), il trattamento del diabete di tipo 2 con la Semaglutide è stato indagato per oltre un decennio e Ozempic ottenne l’autorizzazione e l’indicazione nel 2017. Già a partire dai primi studi in merito tuttavia, emerse che uno dei possibili effetti collaterali fosse la perdita di peso e non è certo la prima volta che un effetto non previsto possa dare il via a nuove ricerche per trasformarlo in qualcosa di desiderato. Non vi dice nulla l’ormai illustre ed agognata “Pillola Blu”? Ebbene, per chi non lo sapesse ancora (non so esattamente quanti) il Sildenafil (Viagra), originariamente sviluppato da Pfizer per il trattamento dell’ipertensione e dell'angina pectoris, durante gli studi clinici, mostrò una maggiore efficacia nell’indurre l’erezione rispetto alle indicazioni proposte all’inizio.


Sta di fatto che dopo un certo periodo di tempo in cui l’Ozempic venne utilizzato per trattare l’obesità, grazie a prescrizioni off-label (ossia per indicazioni non presenti in scheda tecnica), la Novo Nordisk pensò di mettere a punto un nuovo farmaco mirato appositamente per favorire la perdita di peso. A grandi linee, fu così che “nacque” Wegovy, approvato come trattamento “anti obesità” dapprima negli USA nel 2021 e quindi in ambito UE nel 2022. Clinicamente, comunque, come agisca esattamente la Semaglutide, è ancora oggetto di approfondimenti dal momento che è in grado di determinare pure un miglioramento delle condizioni cardiovascolari anche se l’effetto preponderante, a conti fatti ed in parole più spicce, resta quello di facilitare la riduzione dell’assunzione di cibo. Non a caso anche lo stomaco sarebbe dotato di recettori per il GLP-1 sui quali la Semaglutide andrebbe ad agganciarsi rallentando in tal modo lo svuotamento gastrico e causando un più persistente senso di sazietà così come parrebbe agire a livello cerebrale dove contribuirebbe a ridurre il senso della fame.


Questi farmaci sono attualmente disponibili in forma liquida in una penna pre-riempita e somministrati sottocute una volta alla settimana nella parte superiore del braccio, della pancia o della coscia ed il dosaggio può essere incrementato gradualmente. Per completezza occorre dire che la Semaglutide è disponibile anche in compresse, ma sono in pochi ad utilizzarle per via della loro compliance notevolmente inferiore dal momento che occorre assumerle tutti i giorni con abbondante acqua, a stomaco vuoto, per poi attendere mezz’ora prima di mangiare. Se poi ci aggiungiamo il fatto che diversi studi, tra cui quello qui riportato (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34248838/) abbiano rilevato che la perdita di peso sarebbe sostanzialmente inferiore rispetto alla formulazione in penna, il gioco è fatto. Tuttavia, ad onor del vero, uno studio molto recente (https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(23)01185-6/abstract) ha riportato che l’assunzione di una dose più elevata per via orale possa indurre una perdita di peso simile a quelle delle iniezioni. A quanto pare la scienza è molto democratica in questi casi…;-)


Quanto a come si esplichi l’attività clinica della Semaglutide, faccio una doverosa premessa, almeno per il sottoscritto. Nel mentre che pian piano aumentiamo le nostre conoscenze, ciò non significa che rappresentino la Verità unica ed inossidabile, ma semplicemente quello che al momento rappresenta al meglio la cosa più probabile.  

Nel 2022 è stato condotto uno studio in doppio cieco (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35441470/) da parte di un team internazionale non esente da legami/rapporti con Novo Nordisk oltre ad altre Aziende per cui rimando alla voce “Conflict of interest statement” dell’articolo sopra citato, il che non significa affatto che ci si debba sentire autorizzati ad intonare la solita solfa del: Ohibò!…Tanto sono stati pagati” perchè in tal caso avrei esaurito le braccia che possono essere attratte dalla forza di gravità. In questo studio sono stati reclutati circa 2.000 soggetti adulti non diabetici con un indice di massa corporea uguale o maggiore di 30. Ovviamente, data la tipologia dello studio, ad alcuni  è stata somministrata una iniezione settimanale per 68 settimane di Semaglutide, ad altri, sempre con le stesse modalità, di Placebo. In aggiunta, tutti i partecipanti hanno dovuto variare il proprio stile di vita, riducendo di 500 Kilocal l’apporto calorico giornaliero legato ai pasti e facendo attività fisica per almeno 150 minuti a settimana. Al termine delle 68 settimane, il gruppo trattato con Semaglutide perse mediamente il 15% del proprio peso iniziale mentre il gruppo trattato con Placebo solamente il 2,4%. Due paroline anche sugli effetti collaterali più comuni, riscontrabili nel 5% del campione: nausea, vomito, diarrea e/o costipazione, dolori addominali. Che poi tali effetti tendano a diventare gradualmente più lievi non dovrebbe costituire motivo di stupore, dacché rientra nel normalmente atteso. Tuttavia, in alcuni casi, e sottolineo alcuni, nausea ed affaticamento diventano così disturbanti da dover interrompere l’assunzione del farmaco. In fase di studio poi possiamo annoverare anche altri potenziali problemi a lungo termine come il cancro al pancreas, alla tiroide, alla retina, episodi di autolesionismo e l’adattamento dell’organismo in termini di risposta recettoriale, alla quantità di Semaglutide assunta. Ma tranquilli, allo stato attuale non ci sono prove a sostegno di tutto ciò.

In soldoni, per chi si domandasse quanto peso si può perdere con questa molecola, bhe...varrebbe la pena analizzare queste considerazioni: se si segue una dieta “generica”, con buona probabilità si rischierà una perdita sia di grasso ma anche di muscoli motivo per cui i medici consigliano sempre che la massa magra che si perde con una dieta non dovrebbe essere superiore ad 1/4, per cui i 3/4 del peso perso dovrebbero essere a discapito dei grassi, mentre con l’assunzione di Semaglutide il peso calava con una perdita del 60% dei grassi il che comunque non costituisce un fatto eccezionale soprattutto per le donne che fisiologicamente sono dotate di una maggiore quantità di grasso corporeo rispetto alla massa muscolare così come pure per gli anziani. 


Più agevole invece è capire cosa possa accadere quando si smette di assumere il farmaco: semplicemente si ritorna ad aumentare di peso, come  si può leggere sempre nello studio di cui sopra. Dopo un anno di non assunzione, il gruppo trattato con Semaglutide riacquistò i due terzi del peso perduto mentre il gruppo trattato con Placebo ritornò al punto di partenza. Discorso analogo, per i miglioramenti del controllo pressorio quando lo stile e le abitudini di vita ritornarono ad essere quelle di prima. 

Inutile dire che sfruttare questo effetto ad “elastico” della molecola, del tipo occasioni speciali come inviti ad eventi, matrimoni per non parlare del superare la maniacale prova bikini, non sarebbe propriamente un’idea geniale (e non mi riferisco ovviamente ai costi). 


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