mercoledì 29 maggio 2024

NON SI CAVA IL SANGUE DA UNA RAPA ANCHE SE SEI UN “PLURIDECORATO AL MERITO DELLA SCIIENZAH”: IDROSSICLOROCHINA…ONCE AGAIN.


Forse non tutti rammentano quando durante il periodo più nero della pandemia COVID il medico francese Didier Raoult si sperticava nell’affermare di aver individuato una cura, l’idrossiclorochina, con relativa ampia eco mediatica grazie anche al galvanizzato “endorsement” di Donald Trump (https://www.nytimes.com/2020/04/01/health/hydroxychloroquine-coronavirus-malaria.html). Superfluo dire che tale affermazione fu ampiamente messa in discussione da moltissimi altri scienziati, mentre è meno scontato pensare che una simile querelle continui ancora adesso (motivo del Post). Ma chi è il Dr Didier Raoult? Un microbiologo francese in pensione (ma…Toh!) specializzato in malattie infettive che incarna tutto quanto gira per il verso sbagliato nell’attuale campo della ricerca scientifica. Eppure…dal 2008 al 2022 ha diretto l’Istituto di Ricerca sulle malattie tropicali a Marsiglia…eppure è autore di 2.300 pubblicazioni (in pratica la bellezza di 2 a settimana per vent’anni) nonché uno dei microbiologi più menzionati al mondo (il perchè sarebbe inutile ripeterlo, dal momento che poneva la sua firma su tutti gli studi che chiunque pubblicasse all’interno del suo Istituto).

Che poi le malattie tropicali abbiano un nesso con il Sars-Cov-2, almeno per il sottoscritto, rimane un mistero mentre non lo è il fatto che l’idrossiclorochina trovi impiego come antimalarico, farmaco che ovviamente il Dr Raoult conosce bene. E così, passare dal trattamento della Malaria alla Covid è stato un attimo tanto che nel 2020, l’illustre medico pubblicò un piccolo studio in cui sosteneva che l’idrossiclorochina fosse in grado di aiutare a curare la Covid (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0924857920300996?via%3Dihub). Peccato che, come segnalato dalla microbiologa Elisabeth Bik, le persone assegnate al gruppo in trattamento farmacologico fossero mediamente molto più giovani rispetto a quelle del gruppo di controllo il che spiega plausibilmente la differenza nei risultati. Per non parlare del fatto che le 6 persone decedute fossero state rimosse dalla casistica. Lo studio ha comunque superato la peer review entro le 24 ore.


Non c’è quindi nulla da meravigliarsi se il Dr Raoult abbia raccolto un vasto seguito di sostenitori anche grazie ai suoi numerosi Tweet. Purtroppo (per Lui) però, gli studi e gli approfondimenti continuarono, mentre gli iniziali entusiasmi, andavano via via scemando (fatto salvo che per i suoi fedeli accoliti) dal momento che quei risultati dello studio non riuscivano ad essere dimostrati né riprodotti in alcun modo. Indagini più ampie (https://www.nbcnews.com/health/health-news/another-large-study-finds-no-benefit-hydroxychloroquine-covid-19-n1212886#:~:text=Coronavirus-,Another%20large%20study%20finds%20no%20benefit%20to%20hydroxychloroquine%20for%20COVID,an%20increased%20risk%20of%20death.&text=Hydroxychloroquine%20does%20not%20help%20COVID,published%20Friday%20in%20The%20Lancet) rilevarono che l’idrossiclorochina non impattava né sulla prevenzione né sulla cura della Covid, ma non solo, il farmaco aveva molti effetti collaterali per cui gli Enti Regolatori ne sconsigliarono l’utilizzo Vs il Sars-CoV-2 (https://thehill.com/changing-america/well-being/prevention-cures/493995-nih-panel-recommends-against-use-of/).


Fine della storia quindi… Ah…no! Da parte del Dr Raoult partì una selva di tuoni fulmini e saette, contro la comunità scientifica ed in particolar modo nei confronti di Elisabeth Bik, accusandola di essere stata pagata dalle Industrie Farmaceutiche al fine di screditarlo a favore dell’antivirale Remdesivir: “She received money directly or indirectly from Pharmaceuticals companies and more from Gilead which markets Remdesivir” sino al punto di citarla in giudizio con l’accusa di molestie e ricatti (https://x.com/raoult_didier/status/1406986822765395969) link suggerito da Raoult misteriosamente scomparso, mentre parrebbe evidente l’accanimento verso la microbiologa olandese (https://www.theguardian.com/science/2021/aug/03/microbiologist-elisabeth-bik-queried-covid-research-thats-when-the-abuse-and-trolling-began?CMP=fb_gu&utm_medium=Social&utm_source=Facebook#Echobox=1627945470). 

Non pago, il Dr Didier Raoult lo scorso anno, superò se stesso quando annunciò di aver portato a termine un ulteriore “gigantesco” studio, sempre al fine di avvalorare la bontà dell’impiego dell’idrossiclorochina come terapia della Covid, affermando di aver arruolato più di 30.000 soggetti concludendo che l’antimalarico in questione riduceva la mortalità causata dal  Sars-CoV-2 (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2052297523001075?via%3Dihub). Vabbè…difendere le proprie precedenti asserzioni, rientra nel comportamento tipico di ogni essere umano (che sia un Premio Nobel, un illustre ricercatore o una tranquilla persona qualsiasi), ma farlo attraverso una sperimentazione iniziata nel 2020 e conclusasi a fine 2021 rasenta il “delirio”, per essere gentile, dal momento che è stata condotta molto tempo dopo che il Governo Francese aveva ritirato il permesso di impiegare l’antimalarico per curare i pazienti colpiti dalla Covid (https://www.lastampa.it/esteri/2020/05/27/news/la-francia-vieta-l-idroclorochina-aumenta-il-rischio-mortalita-nei-malati-covid-1.38895630), alla faccia di ogni approvazione etica, mai concessa, per il rischio di esporre inutilmente i pazienti al pericolo di nefaste conseguenze per la loro vita!!!


Va da sé, che dopo questa ennesima sparata, sul quotidiano Le Monde apparve una lettera aperta a firma di ben 14 Società Scientifiche ((https://www.lemonde.fr/en/opinion/article/2023/05/29/clinical-trials-at-didier-raoult-s-former-institute-in-the-absence-of-any-institutional-reaction-the-serious-breaches-observed-could-become-the-norm_6028406_23.html) che chiedevano un’indagine approfondita sull’operato del medico nonostante, anche questa volta, il suo studio, come riportato nel link sopra, fosse stato pubblicato nell’ Ottobre del 2023. Tuttavia, ad Aprile, il Tribunale di Marsiglia ha respinto le accuse del Dr Raoult nei confronti della Dottoressa Elisabeth Bik per cui, non pago, ha deciso immediatamente di cambiare “bersaglio” citando in giudizio il matematico Guillaume Limousin, reo secondo lui di aver stilato un elenco di inesattezze, carenze e mancanze riguardanti i suoi documenti postati su Twitter (https://www.lexpress.fr/sciences-sante/guillaume-limousin-le-petit-prof-contre-didier-raoult-on-peut-tous-faire-bouger-les-choses-7XXE77HMTNBGVI4D6O5UDBVO7Y/). A quanto ci è dato sapere, nonostante il Dr Raoult abbia sciorinato, non senza parsimonia, tutti i suoi presunti risultati scientifici, il Tribunale si è dimostrato totalmente disinteressato a tali argomentazioni respingendo di fatto tutte le accuse nei confronti del matematico francese. Un noto proverbio cita: “chi troppo vuole nulla stringe” ed infatti, tutto questo can-can sull’idrossiclorochina scatenato dal Dr Raoult, non ha prodotto alcun risultato se non quello di aver spinto ad indagare maggiormente sui suoi precedenti studi, molti dei quali non avevano ricevuto alcuna approvazione da parte dei competenti comitati etici che avrebbero dovuto essere coinvolti. Ecco quindi emergere le prime magagne, dapprima ad opera dell’ progetto editoriale PLOS che cura la pubblicazione di sette riviste tutte caratterizzate da revisione paritaria nonché open access, grazie al quale ben 49 studi furono attenzionati per violazione delle fondamentali normative etiche (https://retractionwatch.com/2022/12/13/plos-flags-nearly-50-papers-by-controversial-french-covid-researcher-for-ethics-concerns/) mentre nel tempo la “lista delle pezze di appoggio” andavano via via accumulandosi: (https://retractionwatch.com/2024/04/03/embattled-researcher-didier-raoult-earns-dozens-more-expressions-of-concern-and-another-retraction/), (https://retractionwatch.com/2023/10/31/controversial-french-researcher-loses-two-papers-for-ethics-approval-issues/) sino ad arrivare al ritiro di 7 pubblicazioni oltre a 2 reports scientifici da parte della Società Americana di Microbiologia. Sinceramente un racconto per nulla edificante, se consideriamo il fatto che parecchi di questi studi hanno visto coinvolti clochard, rifugiati e persone che vivevano nell’indigenza più assoluta. Come tutto ciò sia potuto accadere ed andare avanti per così tanto tempo in una Nazione come la Francia mi lascia disgustato nonostante ne abbia viste di ogni. Ma cribbio!!!

…Le persone morivano perchè non ricevevano le cure adatte, ed in fin dei conti dimostra come sia molto complicato reperire fonti affidabili da consultare e citare.


Al di là di scoprire se una cosa è vera oppure no, ci dovremmo tutti interrogare su quanto sia fondamentale capire del perchè ci abbiamo creduto, cercando di allontanare le Sirene che troppo spesso rendono attraenti voci che alla resa dei conti si dimostrano false. 


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