mercoledì 28 luglio 2021

VACCINI E FARMACI UN TEAM VINCENTE CONTRO IL COVID-19 ( ma attenzione a non dar vita ad inutili “tifoserie”).

 


Che anche per questo dualismo si siano scatenate opposte tifoserie, figlie di inutile pregiudizi che hanno disorientato non poco sia l’opinione pubblica, ma quel che è peggio, anche la stessa comunità scientifica è fuor di dubbio. Il risultato è stato disarmante ossia una ingiustificata antitesi tra farmaci e vaccini con da una parte della barricata i “partigiani” dei vaccini per i quali i protocolli di cura farmacologici sono totalmente inutili e dall’altra parte della medesima barricata i “partigiani” del farmaco che reputano eccessivo se non inutile la strategia clinica della vaccinazione di massa. 

Questa intervista potrebbe, ovviamente con la consueta umiltà e trasparenza, contribuire a smorzare i toni evidenziando non una contrapposizione ma una mutualità e convergenza. 


                                                             *** *** ***


[...”E’ corretto o sbagliato parlare di una contrapposizione farmaci-vaccini come arma antiCovid-19? C’è una categoria che potrebbe uscire vincente da questo confronto?”


“... L’idea di una contrapposizione vaccini-farmaci nasce probabilmente nel momento in cui da una parte si faceva troppo affidamento sui farmaci, e dall’altra si pretendeva invece che i farmaci, al contrario dei vaccini, avessero scarsissima o nulla efficacia contro COVID-19 tanto da snobbarli.  Posizioni fideistiche e radicali sulle quali il Ministero avrebbe potuto fare da arbitro super partes e pro-veritate. Invece, non è sconveniente farlo notare, si è avuta la sensazione che le agenzie regolatorie e il Ministero competente abbiano in qualche modo fatto lievitare questa contrapposizione (uno su tutti il caso Anticorpi monoclonali [1]), mantenendosi sordi ai tanti medici e soggetti competenti, autorevoli e affidabili (tra cui l’inascoltato neo-Presidente AIFA Palù) che ripetutamente chiedevano un confronto per implementare le famose linee guida domiciliari. L’opinione pubblica, gruppi di medici e testate giornalistiche, come sappiamo, non hanno gradito questo atteggiamento di indisponibilità e si sono mobilitata polarizzandosi a favore dei farmaci. E così è partita la “guerra” farmaci vs vaccini...”


“...Una metafora sportiva molto calzante è la staffetta dove diversi atleti passandosi alternativamente  il testimone concorrono per una medesima finalità: vincere. Questa sì è una metafora che funziona. Farmaci e vaccini non contrapposti, ma funzionali a perseguire uno stesso obiettivo: controllare, prevenire e sconfiggere SARS-CoV-2 al pari di quanto è accaduto con altre malattie. E anche se nel caso di COVID-19 sono i vaccini a fare la differenza, non bisogna dimenticare che è stata la ricerca sui farmaci a promuovere lo sviluppo di quelle tecnologie che oggi hanno consentito di realizzare e produrre su scala industriale i vaccini a RNA o DNA. I farmaci poi, dagli antinfiammatori agli anticorpi monoclonali  hanno consentito, ormai innegabilmente, di traghettarci attraverso le acque della pandemia limitando sempre di più i danni.

D’altro canto, se oggi abbiamo più tempo, risorse e soprattutto tranquillità per cercare di sviluppare anche nuovi farmaci anti SARS-CoV-2 e più in generale antivirali, lo dobbiamo alla efficace copertura dei vaccini che ci stanno liberando un po’ alla volta da uno stato di emergenza. Cioè a dire che senza gli uni, gli altri non vanno avanti. Il senso pieno del rapporto tra farmaci e vaccini è quindi quello della mutualità e della convergenza...”


“...Cerchiamo allora di capire i pros e cons di vaccini e farmaci e chiarire se vi siano le ragioni per una contrapposizione.  


VACCINI


PRO: i vaccini di ultima generazione rappresentano innegabilmente - per loro natura e dimostrata efficacia [2] - le armi definitive contro il virus. Punto! 


CON: per essere efficaci debbono raggiungere percentuali molto alte di copertura di tutta la popolazione a rischio contagio, cioè a dire miliardi di individui. L’impossibilità di conseguire questo risultato in modo sincrono rappresenta un punto di oggettiva fragilità. Si veda a questo proposito il caso dei Paesi poveri, ma anche di Paesi dell’Asia, Cina in testa, che non hanno puntato sulla vaccinazione ma piuttosto sulle misure di contenimento ed oggi si trovano nella pericolosa condizione dei naive. E che dire del criminale sabotaggio perpetrato dai movimenti no-vax che continuano a diffondere paura, dubbi e sfiducia erodendo l’adesione volontaria alla vaccinazione, col rischio di pregiudicare il traguardo dell’immunità di gregge? 


FARMACI


PRO: i farmaci sono efficaci per la gestione dei sintomi della malattia, evitando spesso l’evoluzione verso le forme più severe. Inoltre rappresentano un intervento “ad personam”, cioè non debbono essere somministrati a percentuali di popolazione tali da raggiungere l’immunità di gregge, ma solo a chi si ammala e pertanto rappresentano uno strumento più agile e potenzialmente molto più economico. Questo aspetto positivo potrà essere pienamente raggiunto una volta che avremo sviluppato farmaci specifici anti- SARS-CoV-2, la cui disponibilità su vasta scala potrebbe in futuro portare alla “mitigazione” del virus, così come avvenuto coi farmaci anti-HIV. Infine i farmaci trovano l’impiego ideale per gestire le condizioni in cui la vaccinazione non è ancora pienamente operativa. 


CON: i farmaci, attualmente, rappresentano un presidio efficace solo nel gestire i sintomi e ridurre l’impatto della malattia in chi la contrae. Infatti, non avendo agenti antivirali efficaci e specifici contro SARS-CoV-2, il pieno potenziale dei farmaci è ancora inespresso. Inoltre non c’è ancora consenso sul corretto impiego dei farmaci nei malati di COVID-19 (le famose linee-guida) e i vari Paesi procedono in modo disordinato. Purtroppo l’efficacia dei farmaci è stata artatamente sopravvalutata da alcune parti che volevano sminuire il rischio di COVID-19 e screditare le misure di contenimento adottate...”].


[...”Nel caso del protocollo farmacologico, qual’è il primo Step?

“...La classificazione dei sintomi, elemento fondamentale per conoscere l’evoluzione della malattia, rispetto alle due-tre famiglie di farmaci che si sono rivelati utili nelle cure precoci...”]


“Quali sono gli aspetti che devono essere monitorizzati?”

“... Lo stato febbrile, e la sua durata, insieme agli altri sintomi tipici delle malattie da raffreddamento. E poi la compromissione polmonare che è il vero campanello di allarme da misurare non solo mediante il saturimetro. 

L’esordio della malattia non va trattato con la tachipirina, che ha unicamente proprietà antipiretiche e analgesiche, ma con antinfiammatori non stereoidei come l’acido acetilsalicilico o l’ibuprofene, più incisivi...”]


[ “Oltre a questi farmaci...?”

“...In presenza di condizioni di rischio, età superiore ai 60 anni o di mobilità ridotta, il curante può decidere di somministrare anche l’eparina. l’idrossiclorochina no, dato che l’Aifa la sconsiglia sia come prevenzione sia come cura...”]


“La terza fase coinvolge i problemi respiratori: come trattarli?”

“... Siccome la ‘fame d’aria’ porta facilmente al ricovero, anche in tempi rapidissimi, è necessario superare le riserve che circondano i cortisonici. Vale la pena anticiparli nel setting domiciliare per evitare se possibile, il ricovero. E quando ci sono delle evidenze di sovrainfezioni polmonari bisogna intervenire con antibiotici battericidi come i fluorochinoloni o le cefalosporine. Diciamo no invece alla azitromicina dal giorno zero perché nonostante una certa capacità antinfiammatoria, che se si utilizzano i Fans non serve più, è sempre un antibiotico e come tale non va somministrato in assenza di sovrainfezioni batteriche...”].


[...Una nota a parte meritano gli ANTICORPI MONOCLONALI (AMb) che:

come PRO hanno la spiccata attività antivirale diretta (“uccidono” il SARS-CoV-2) dando ottima prova di sé come farmaci eziologici [3], e     come CON sono gravati dall'impossibilità di impiegarli su vasta scala (a questo proposito sarà interessante seguire l’evoluzione degli anticorpi da somministrare per via inalatoria sotto forma di comodi spray [4]...]


[...Vaccini e farmaci, a ben vedere, vanno inquadrati in una logica integrata: dove non arrivano gli uni possono arrivare gli altri. Questa integrazione sarà sempre più proficua man mano che la ricerca andrà avanti, ci fornirà nuovi vaccini e nuovi farmaci,  e si ragionerà  senza pregiudizi, senza tifoserie...]


[...Insomma, la morale della favola è che la Scienza non procede a compartimenti stagni e non si accoda agli striscioni, ma avanza in modo armonico perché le conoscenze di una disciplina sono il concime per la crescita di tutte le altre, incluse le scienze umane, e viceversa...].


Referenze

1. Anticorpi monoclonali: il giallo del no di Aifa poi diventato si. Piazza Pulita del 12 febbraio 2021.https://www.la7.it/piazzapulita/video/anticorpi-monoclonali-il-giallo-del-no-di-aifa-poi-diventato-si-12-02-2021-364895

2. COVID-19 vaccine efficacy summary. Institute for Health Metrics and Evaluation http://www.healthdata.org/covid/covid-19-vaccine-efficacy-summary

3. Early Experience With Neutralizing Monoclonal Antibody Therapy For COVID-19 Jarrett, M. et al. https://doi.org/10.1101/2021.04.09.21255219

4. Oral inhalation for delivery of proteins and peptides to the lungs. Eleonore Fröhlich e Sharareh Salar-Behzadi https://doi.org/10.1016/j.ejpb.2021.04.003

5. Singh TU, Parida S, Lingaraju MC, Kesavan M, Kumar D, Singh RK. Drug repurposing approach to fight COVID-19. Pharmacol Rep. 2020;72(6):1479-1508. https://doi.org/10.1007/s43440-020-00155-6

6. Scienziati, no ai fondi pubblici per l'agricoltura biodinamica. Redazione ANSA. https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/ricerca_istituzioni/2021/05/20/scienziati-no-ai-fondi-pubblici-per-lagricoltura-biodinamica-_7bf2cd58-78da-482f-a84f-6f2a543ecd31.html


Intervista a Piero Sestili by Team PDO

Professore Associato (S.D. BIO/14, Farmacologia) presso il Dipartimento di Scienze Biomolecolari dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo

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