Per rispondere alla domanda di cosa accadde per i contagi tra la popolazione vaccinata ci viene in aiuto l’intervista rilasciata dal Dr. Paolo Bonilauri a PDO 💊💊💊
(Biologo Dirigente - IZSLER - Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia edell'Emilia Romagna) a commento dello Studio apparso su NEJM il 29 luglio scorso e con ben 26 referenze bibliografiche al seguito e di cui allego il link:
https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2109072?query=featured_home
“Covid-19 Breakthrough Infections in Vaccinated Health Care Workers”
In questo studio si misura l'efficacia dei vaccini contro la variante delta, seguendo l'evoluzione dell'infezione nei soggetti che sebbene vaccinati si infettano in Israele e si riporta che cosa hanno trovato gli Autori:
[... l'infettività ( carica virale ) viene misurata tramite Ct delle PCR*.( purtroppo si utilizza ancora questo sistema aggiungo io).
Tra gli operatori sanitari le rare evidenze di infezioni nonostante la vaccinazione completa sono correlate con il titolo di anticorpi neutralizzanti presenti nel periodo che precede l'evento a rischio infettivo. La maggioranza delle infezioni nelle persone completamente vaccinate si dimostra lieve o asintomatica, sebbene a volte qualche infezione persistente si sia osservata anche in questi casi, ma senza conseguenze rilevanti.
Per cui possiamo rispondere alle domande/obiezioni che vengono formulate con più frequenza:
I vaccinati possono infettarsi con il virus ?
🔴Si
Quanto frequentemente succede ?
🔴Raramente, in questo studio molto accurato eseguito sugli operatori sanitari è successo nel 2.6% dei casi
Perché succede?
🔴Qui si ipotizza che il titolo neutralizzante misurato nella settimana precedente l'evento a rischio di contagio sia associato a questa probabilità, e si dimostra anche che più è alto il titolo neutralizzante in chi comunque si infetta, più è basso il titolo del virus rilevato nel tampone (in PCR) e più breve è la durata della viremia.
Cosa aggiunge questo studio alle conoscenze pregresse ?
🔴Conferma quello che si sta sempre di più osservando, il titolo neutralizzante di anticorpi circolanti (immunità umorale) sembra essere inversamente correlato alla probabilità di infettarsi con il virus. Questo è chiaramente e facilmente spiegabile dal punto di vista immunologico ed è la ragione ad esempio, del perché si è protetti non il giorno dopo l'iniezione con il vaccino, ma 2 settimane dopo la seconda dose (quando prevista). Questo titolo poi cala nel tempo, per cui più questo titolo è basso, più si ha la possibilità di infettarsi nonostante la vaccinazione.
Cosa ci resta allora?
🔴Ci restano le cellule di memoria che comunque, una volta infettati ci proteggono dalla malattia (e si conferma anche in questo studio), con efficacia immutata anche contro la variante Delta.
Allora vaccinarsi è inutile, oppure per renderla efficace bisogna comunque vaccinarsi ogni 6 mesi, e se è così, allora meglio l'infezione naturale?
🔴Certo, come no? Ma così non è. Sarebbe così se l'infezione naturale non seguisse esattamente le stesse dinamiche immunologiche. Infatti cosí come calano gli anticorpi neutralizzanti da vaccino, calano anche quelli da infezione naturale, con due importanti differenze però:
A) se punti sull'infezione naturale per proteggerti hai il rischio di malattia che indipendentemente dalla tua età è sempre superiore ai rischi del vaccino. Se poi non sei un bambino o un teenager questo rischio è molto, ma molto rilevante per te.
B) quando invece ti va bene e non finisci in ospedale, l'infezione naturale spesso produce bassi e transitori titoli neutralizzanti, per cui, anche in questo caso, la tua scommessa è persa.
E per quelli che: "ma in Israele dove hanno vaccinato tutti stanno andando malissimo. . . ."?
🔴 è sufficiente Google per sfatare questo mito, come per le migliori bufale. Fatelo da soli, googolate "Israele covid new" e vedete quanto male sta andando in Israele...]
*Ct della PCR:
È la metodica di laboratorio per misurare, tramite tampone, la carica virale cioè, in parole semplici, la quantità di virus presente in un individuo infetto. Ct sta per
Cycle threshold (ciclo-soglia) e PCR sta per reazione a catena della polimerasi. In sostanza la PCR produce più cicli di amplificazione che sono necessari a produrre una quantità rilevabile di RNA virale mentre il Ct indica il numero di cicli necessari per individuare il virus e dichiarare il soggetto positivo.
Nei primi giorni di infezione, i pazienti hanno valori CT inferiori a 30 e spesso inferiori a 20, cioè con un alto livello di virus (e di contagiosità); man mano che il virus viene “eliminato”, i valori CT aumentano gradualmente (diminuisce la carica virale). Per cui Ct e carica virale sono inversamente proporzionali.
*** *** *** ***
Per fare ulteriore chiarezza su quanto sta avvenendo in Israele, questi sono i dati fonte Worldometer/Johns Hopkins University e diffusi in un post dal Proff Guido Silvestri :
[... ricordando che CPR sta per Case Fatality Ratio (numero crudo dei morti diviso numero crudo dei casi in un certo periodo di tempo)
COVID-19 in Israele:
Periodo #1: 1/6/2020 – 1/11/2020 (lockdown sì, vaccini no)
Casi totale: 297.774
Morti totale: 2.269
CFR: 0.76%
Casi per giorno: 1.946
Morti per giorno: 14,83
Periodo #2: 1/11/2020 – 1/4/2021 (lockdown sì, vaccini no)
Casi totale: 535.682
Morti totale: 3.666
CFR: 0.68%
Casi per giorno: 3.548
Morti per giorno: 24,27
Periodo #3: 1/4/2021 – 7/8/2021 (lockdown no, vaccini sì)
Casi totale: 56.475
Morti totale: 283
CFR: 0.50%
Casi per giorno: 438
Morti per giorno: 2,19
“Quarta ondata”: 15/6/2021 – 7/8/2021 (lockdown no, vaccini sì)
Casi totale: 50.500
Morti totale: 75
CFR: 0.148%
Casi per giorno: 953
Morti per giorno: 1,42...]
Proff. Guido Silvestri
patologo, immunologo, virologo, divulgatore scientifico ed accademico italiano nonché
professore ordinario di Patologia Generale alla Emory University di Atlanta (Usa).
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.