lunedì 4 luglio 2022

QUANDO L’ATTESA NON SI PRESENTA COME UN FUTURO A MANI VUOTE… FDA, AMX0035 E L’INDICAZIONE PER IL TRATTAMENTO DELLA SLA

 


Che l’FDA si fosse presa un po' più di tempo, rispetto la data originale di fine Giugno 2022, posticipando qualsiasi decisione entro il 29 settembre 2022, per valutare se la molecola AMX0035 di Amylyx  potesse ricevere il via libera nel  trattamento della SLA, lo avevo già scritto qui: https://ilgeneegoista.blogspot.com/2022/07/fda-ed-il-suo-piano-quinquennale-per-i.html

Ma questo ritardo può essere considerato una buona o una cattiva notizia? Se si dovesse prendere come indicatore il grado di risposta della borsa, allora non ci sarebbero molti dubbi, dal momento che gli investitori appaiono molto fiduciosi, tanto che le azioni di Amylyx sono aumentate del 36%. Good news, quindi parrebbe.


Ma andiamo con ordine. AMX0035 è una combinazione di acido tauroursodeossicolico (TUDCA) e di fenilbutirrato di sodio, che sono considerati fattori in grado di prevenire la morte delle cellule nervose, poiché si ipotizza che blocchino i segnali di stress all’interno dei mitocondri – le centrali energetiche delle cellule – e del reticolo endoplasmico.


Nel Mese di Marzo di quest’anno la terapia con AMX0035 di Amylyx è stata bocciata da un comitato consultivo esterno all’Agenzia (Il solito panel di esperti di cui ho scritto diverse volte) con una sofferta votazione resa tale grazie all'avvincente testimonianza dei pazienti che richiedevano a gran voce uno “start and go” come possibile opzione di trattamento (https://www.fiercebiotech.com/biotech/amylyx-pharma-fda-advisory-committee-vote-als-drug-single-study). Come ho già avuto modo di chiarire altre volte, l’FDA non ha nessun obbligo di seguire il parere espresso del comitato, ma rappresenterebbe una eccezione, l’andar contro questa votazione.


L’opzione terapeutica con l’AMX0035 di Amylyx è stata “proposta” sulla base di un singolo Studio di fase 2/3 chiamato Centaur che vedeva arruolati 137 pazienti e da un “open label extension Study” ossia l’estensione di uno Studio “in aperto” in cui i pazienti che partecipano ad uno studio in doppio cieco controllato con placebo ed un nuovo farmaco, sono invitati, al completamento dello studio iniziale, ad assumere il farmaco in studio per un ulteriore periodo. Lo studio in questione aveva dimostrato un rallentamento della progressione della malattia nei pazienti colpiti dalla SLA (https://www.fiercebiotech.com/biotech/amylyx-s-neuron-protecting-drug-slows-als-decline-late-phase-study).


Purtroppo, stando ai documenti informativi rilasciati dalla FDA prima della riunione consultiva di Marzo il singolo Studio Centaur "non è stato considerato del tutto convincente”(https://www.fiercebiotech.com/biotech/amylyx-faces-down-fda-advisory-panel-over-single-study-als-drug) nonostante la Amylyx Pharmaceuticals stesse già conducendo uno studio di fase 3 chiamato Phoenix. Insomma, per farla breve, si sperava  in un'approvazione “in via accelerata” del farmaco. 

Destino vuole che “mala tempora currunt” per i provvedimenti di approvazione accelerati, soprattutto da quando, nell’ultimo anno, sono finiti sotto i riflettori grazie a quello concesso dall’FDA al controverso farmaco per il morbo di Alzheimer di Biogen, Aduhelm. Ne ho parlato qui : https://ilgeneegoista.blogspot.com/2022/04/aducanumab-della-serie-metterci-una.html.


Ovviamente la Amylyx, si è immediatamente rimboccata le maniche per presentare nuovi dati a supporto ed a quanto sembra, queste nuove evidenze sono state considerate importanti e significative tanto che il Comitato di revisione dell’FDA ha chiesto più tempo per poter esaminare tutto il materiale che sarebbe necessario per concedere all’AMX0035 l’indicazione per il trattamento della SLA. Ed ecco quindi spiegato il perché ogni ulteriore decisione al riguarda sarà presa entro il 29 settembre 2022.


Secondo indiscrezioni di settore, l’FDA sarebbe molto propensa a concedere l’approvazione per via emergenziale, dal momento che l’AMX0035, allo stato attuale, rappresenterebbe un importante vantaggio per pazienti in cui la malattia progredisce senza che sia disponibile una terapia significativamente efficace.


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