domenica 12 giugno 2022

SE LE MANI CON CUI SI DOVREBBE SCRIVERE SONO IN ALTRE FACCENDE AFFACCENDATE


Mah!!! Più leggo è più mi pare evidente che per molti l’unico sesso “buono” da prendersi in considerazione sia quello che si pratica da solo, senza ovviamente rinunciare ad un resistente guanto in nitrile per precauzione, per poi scoprire di aver però solo fatto un volo con la fantasia (comunque, a meno che non si ripercuotano su un vasto pubblico, non sta al sottoscritto giudicare gli “sfizi” altrui anche se qui mi pare di essere in una condizione borderline). Prima domanda: ma di cosa si vuole parlare esattamente? In fondo a destra del paginone proposto dal post, io leggo: “non voler approfondire la ricerca del legame tra i vaccini e le potenziali REAZIONI AVVERSE”. Seconda domanda: perché reazioni avverse e non effetti collaterali o eventi avversi? (I report mondiali di farmaco vigilanza fanno riferimento, per la maggior parte, a questi ultimi).
Senza addentrarmi nella definizione che dovrebbe essere, almeno giornalisticamente parlando, adeguatamente diffusa di effetto placebo e nocebo e che qui, chi vorrà, potrà approfondire (https://www.nbst.it/1252-reazioni-avverse-vaccini-effetto...) e senza negare che inevitabilmente, come per qualunque farmaco possano manifestarsi anche per i vaccini, problematiche post somministrazione, ma davvero davvero si può far credere che tra effetti collaterali, eventi avversi e reazioni avverse non vi siano differenze? 

Perché nel caso a qualcuno non fosse chiaro, e non sapesse nulla di farmacovigilanza, e pare che tra i giornalisti sia cosa piuttosto diffusa, per eventi avversi si intende “qualsiasi fenomeno clinico spiacevole che si presenta durante un trattamento con un farmaco, ma che NON abbia necessariamente un rapporto di causalità (o di relazione) con il trattamento stesso (il punto fondamentale è la coincidenza nel tempo senza alcun sospetto di una relazione causale) mentre per effetto collaterale: “qualsiasi effetto non intenzionale di un farmaco che insorga alle dosi normalmente impiegate nell'uomo e che sia connesso alle proprietà del farmaco (come può essere la sonnolenza da antistaminico)”. Gli elementi essenziali in questa definizione sono la natura farmacologica degli effetti, che il fenomeno non è intenzionale e che non vi sia palese sovra-dosaggio. Al contrario, per Reazione avversa, si considera “una risposta a un farmaco che sia nociva e non intenzionale e che avvenga alle dosi normalmente usate nell'uomo. In questa definizione sono importanti perciò i fattori individuali. Si distingue poi anche la reazione avversa inaspettata: una reazione avversa, la cui natura o severità non è in accordo con quanto riportato sul foglietto illustrativo e con l'autorizzazione rilasciata per la sua commercializzazione, o inaspettata in base alle caratteristiche del farmaco”. L'elemento essenziale in questa definizione è il fatto che l'evento è IGNOTO. Le reazioni avverse da farmaci, sostanzialmente, sono legate al dosaggio, alle possibili allergie ed alla idiosincrasia (ipersensibilità a sostanze di vario tipo che emerge in seguito al primo contatto con esse).
Chiarito quindi che scrivere genericamente di problematiche post vaccino o di effetti collaterali, eventi avversi, reazioni avverse non sia esattamente la stessa cosa e che un giornalista dovrebbe contribuire a chiarire anziché dedicarsi alla cucina per preparare “minestroni”, in questo commento utilizzo come unità di misura il termine “evento avverso”, dal momento che è quello, non credo a caso, utilizzato maggiormente nei vari report di farmaco-vigilanza. Non dovrebbe più essere consentito confondere volutamente tra eventi da osservare e certi e rilevanti effetti avversi: https://www.aifa.gov.it/domande-e-risposte... e https://www.icsmaugeri.it/pato.../effetti-avversi-da-farmaci. 
Bene, una pietra tombale su ciò che può avvenire dopo la somministrazione del vaccino a mRNA di Pfizer, può essere messa leggendo questo report (https://phmpt.org/.../5.3.6-postmarketing-experience.pdf...). Questo report ( ma ne esistono anche per i vaccini a vettore adenovirale, inclusi anche quelli proteici come il Novavax) è molto tecnico e per la sua comprensione necessità dì conoscenze approfondite di medicina e di farmaco vigilanza. 
Suggerimento personale: chi non ha le conoscenze per comprendere quanto riportato non dovrebbe andare oltre le conclusioni, anziché scrivere articoli su un settimanale e invece no, gli abituali, dannosi diffusori dì falsità hanno già i motori che girano a pieno regime nello spargere come se fosse spam l’elenco degli eventi avversi, facendo intendere che non si abbia conoscenza di quanto emerso come prova provata dalla più grande ed approfondita farmaco vigilanza che un farmaco abbia mai conosciuto al mondo. Perché, piaccia o meno, questo è un dato di fatto acclarato.
E nel caso io mi fossi espresso in maniera poco chiara dando ad intendere di non aver ben compreso il “polverone” sollevato dall’articolo, derubricando tutto a “fuffa” cerco di spiegarmi meglio, setacciando la letteratura, la clinica e l’immunologia e facendo ri-depositare la povere a terra e senza nasconderla, come qualcuno pare suggerire si sia intenzionati a fare, sotto il tappeto, senza necessità di ricorrere a questa o quella terminologia. E vediamo da dove nasce tutto questo can-can mediatico, semplicemente mal proposto.
“C’era una volta”… un articolo, mi pare pubblicato su Wired a Maggio dello scorso anno, in cui si intitolava “Covid-19 è una malattia più vascolare che respiratoria?" Che tradotto sottintendeva come il semplice legame tra la proteina spike e i recettori Ace2 sulle cellule dei vasi sanguigni fosse sufficiente a indurre un danno al sistema vascolare, trombi inclusi.
E più velocemente di un razzo missile, con circuiti da mille valvole che sprinta e va sono stati tirati in ballo i vaccini, profilassi contro il SARS-CoV-2. Perché? Si da il caso che entrambi i vaccini (quelli a mRNA e a vettore adenovirale) sono stati “progettati” per produrre cellule in grado di esprimere sulla loro superficie la proteina spike virale. Ergo la affatto lapalissiana conclusione che quanto si manifesta dopo la somministrazione del vaccino, sarebbe da ricondursi a questo fatto.
Ne siete convinti? Personalmente non ci scommetterei; il tenore è pressapoco pari alla opinione che questi vaccini siano capaci di altera il DNA umano, ma ciascuno se la canta e se la suona come preferisce.
Per cui, balzando da una opinione a dati ripetuti e ripetibili nonché verificabili, quello che si sa è che le cellule in grado di esprimere sulla loro superficie la proteina spike virale di cui sopra, rimangono nel luogo di inoculazione visto che i vaccini a mRNA non hanno l’abitudine di andarsene a spasso per il nostro organismo (https://www.science.org/.../mrna-vaccines-what-happens). Per i più dubbiosi, consiglio la lettura.
E poiché l’inoculazione dei vaccini a vettore adenovirale avviene nel muscolo deltoide, notoriamente non particolarmente vascolarizzato, quanto detto prima dovrebbe valere anche per questa tipologia di vaccini. Aggiungiamoci poi che la quota di vaccino che non raggiunge la cellula, non si riversa nel circolo ematico ma bensì nel nostro sistema linfatico.

Ciò detto, il cerchio potrebbe chiudersi con le seguenti, ulteriori considerazioni: (i) tutti i vaccini di cui disponiamo, Novavax incluso, esprimono la proteina Spike virale nella conformazione pre link, ovvero NON in quella capace di legarsi al recettore ACE2,(ii) posta l’eventualità che una minima quantità di vaccino raggiunga il circolo ematico, ciò non implicherebbe che la Spike andrebbe in circolo ma molto più semplicemente che sarebbe espressa dalle cellule che compongono l’endotelio vascolare nel momento in cui l’assorbissero.
Per cui, per spiegare molti dei sintomi post vaccino riportati, occorre prendere in considerazione (cautelativamente ricorro ad un “probabilmente”) la reazione immune indotta dal vaccino. Ed in effetti, leggendo quest’articolo del The New Englanf Journal (https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2104840) la spesso citata trombosi del seno venoso cerebrale pare essere provocata da anticorpi anti PF4 indotti dal vaccino il che indica come, sia pure molto raramente, sia una inadeguata e non conforme risposta immunitaria a creare problemi; ma del resto è sempre la stessa solfa che si riscontra per ogni evento avverso da vaccino. Sempre per i più curiosi, e varrebbe anche per i giornalisti, non sarebbe male leggere questo post molto dettagliato di Derek Lowe (https://blogs.sciencemag.org/.../04/spike-protein-behavior).
WARNING: “Long COVID" è il termine che viene utilizzato comunemente per indicare l'insieme dei disturbi e manifestazioni cliniche tipiche della Covid che permangono dopo la guarigione dall'infezione da SARS-CoV-2 e NON certamente gli eventi avversi del vaccino o come chiunque si trastulli nel definirli. Per cui sarebbe opportuno non aggiungere confusione a confusione e ricordarsi che le parole, come sosteneva una mio Professore, sono "cose" e quindi hanno il loro peso. Del resto, parlare di confusione mi sembra il minimo sindacale dal momento che ci sarebbe da farsi venire la pelle d'oca nel leggere virgolettato che un immunologo quale W. Murphy dichiari che "un trattamento precoce può aiutare a prevenire problemi a lungo termine potrebbe essere fondamentale per progettare SIERI....". Ma davvero siamo ancora a livello di definire bislaccamente un vaccino come siero, cavallo di battaglia di consumati no-vax? No, fortunatamente no!!! E a non voler essere mal pensanti, derubrichiamo il tutto come un errore "non voluto" di chi ha tradotto il testo, visto che la versione originale è la seguente: "understanding the cause of postvaccine symptoms—and whether early treatment can help prevent long-term problems—could be crucial for designing even safer and more effective VACCINES, Murphy says, as well as potentially providing clues to the biology of Long Covid". 

Certo, un minimo di dubbio sulle conoscenze scientifiche di chi fa informazione giornalistica, non può non venire. Comunque, a parte questa palese "svista", criticatemi pure, ci mancherebbe, ma il problema non è che questa sindrome esista, quanto il non conoscerne ancora a sufficienza la vera incidenza. Ma torniamo sempre al punto d’origine. Si contano a dozzine i media che, velatamente o meno, insinuano che se ti prendi la Covid poi arriva inevitabile la Long Covid. Cosa fortunatamente al di fuori della realtà. E questo perchè,sf##a vuole che prolifino articoli di quotidiani o settimanali scritti con i piedi, perché, per dirla come Derek Lowe, " Un grosso problema con queste storie è che pochissimi capiscono come funziona un trial clinico, o come funziona la statistica per interpretarlo. Così ogni sorta di dati inaffidabili vengono presentati come se fossero completamente solidi e indubitabili, e sono "risultati" da "trial" miseramente controllati, di potenza statistica insufficiente, male interpretati, etc.
E poi ci sono quelli che non reggono in nessun modo. Quelli che sono convinti che l'ivermectina, (gli stessi del siero, per capirci), è un farmaco miracoloso contro il coronavirus citano meta-analisi di dati di trial clinici per supportare la loro tesi, ma i più grossi risultati dentro quelle meta-analisi sono ormai crollati". (https://www.science.org/content/blog-post/awful-trials). 

Predicare bene e razzolare male non è certo un comportamento di cui vantarsi e mi sarebbe piaciuto se tutta questa complessa e tragica vicenda sanitaria non fosse stata strumentalizzata partiticamente e giornalisticamente, ( da parte di ogni schieramento ) mentre invece mi rendo sempre più conto che la strumentalizzazione partitica e giornalistica è stata la regola fin dal gennaio 2020. E continua a far danni.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.