Eppure è molto semplice. Se si riesce ad interrompere la correlazione tra numero di contagiati e ospedalizzazioni/decessi il passo fondamentale verso l’abbandono di ogni forma di chiusura forzata è compiuto.
Paradossalmente è proprio chi sceglie di non vaccinarsi a rischiare un eventuale dannosissimo lockdown. Per cui ben venga la libertà di scelta, ma facciamo in modo di non mandare “tutto in vacca” se la scelta non ha fondate basi scientifiche cui far riferimento.
Partendo dalla certezza che al 95% i vaccini ( chi più chi un po’ meno ) hanno attività immunizzante ( proteggono l’individuo dal contrarre l’infezione, così come avviene per il comune vaccino antinfluenzale, per cui chi lo ha fatto, per poco meno del 100% non contrarrà l’influenza, e la percentuale che sarà più “sfortunata” si ammalerà si, ma in forma molto più lieve ), altrettanto onestamente possiamo ammettere che gli stessi vaccini abbiano una capacità sterilizzante ( capacità di diffondere l’infezione ) ad oggi ancora scientificamente oggetto di discussione ( per cui nella scelta sul cosa fare, personalmente non conterei ancora su questa caratteristica).
Detto questo, è di una chiarezza disarmante il fatto che, se il 75/80 % della popolazione fosse vaccinata, “si rischierebbe” di tramutare il temuto Sars Cov 2 in una banale influenza ( che peraltro causerà sempre un certo numero di decessi, come dimostrato dalle statistiche annuali).
A dimostrazione di ciò, basta osservare cosa è avvenuto recentemente in UK:
“i nuovi casi sono arrivati a oltre 27 mila in un giorno con un incremento del 53% in una settimana.
Ma con una fondamentale differenza: oggi ci sono solo 1900 persone in ospedale col Covid, mentre a gennaio erano 40mila.
E mentre allora un contagiato su dieci finiva in ospedale, adesso capita a meno di uno su 50.
È l’effetto dei vaccini: in Gran Bretagna due terzi della popolazione adulta è completamente immunizzata e l’85 per cento ha ricevuto almeno una dose.
( Non a caso, infatti, i contagi si concentrano soprattutto fra i giovani, che risultano ancora in buona parte scoperti.)”
[Cit Luigi Ippolito - Corriere della Sera]
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