sabato 31 luglio 2021

IL DR R W MALONE E’VERAMENTE L’ “INVENTORE” DEI VACCINI A mRNA”?



Scrivo questo post, non tanto a beneficio dei più incalliti sostenitori no-vax ( che quasi certamente lo ignoreranno e/o cestineranno ), quanto per tutti coloro curiosi delle conquiste nel campo delle Scienze Biomediche o scettici con ragionevole buon senso anzicheno’ circa un vaccino per il quale PARE non ci siano molte evidenze in letteratura, ma impossibilitati, per mancanza di tempo ad esempio, ad approfondire o verificare determinati argomenti e disposti a leggere un contributo in più’, per quanto assai modesto, ma verificabile attraverso un numero tutto sommato “decente” di fonti a riferimento. Confesso, per mia ignoranza, che prima di imbattermi nelle due fotografie che accompagnano il post, non mi ero mai posto il problema a chi, la comunità scientifica avesse riconosciuto tale paternità, principalmente per due motivi:
il Primo perché, sinceramente trattasi di un argomento non propriamente scientifico, il Secondo perché il nome sia del Dr. R.W.Malone che della Dr.ssa Katalin Karikò, mi erano totalmente sconosciuti (e su questo, nulla di strano).
Ma mentre la Dr.ssa Karikò ed il suo collaboratore Drew Weissman, pur mantenendo un profilo che definire basso è riduttivo, vengono accreditati da terzi (vedasi articolo del NYT e da citazioni bibliografiche del mondo accademico), il Dr Malone assurge agli onori della cronaca, nel momento in cui egli stesso (sì, avete letto bene, egli stesso) si auto proclama come il “padre” dei vaccini ad mRNA, e lo fa oltre che attraverso interviste televisive (i cui canali ognuno ha la possibilità di andarsi a vedere quali siano), sopratutto con un sito web personale di cui allego il link: https://www.rwmalonemd.com. Un sito, peraltro, curato per molte sezioni, dalla moglie Jill Glasspool Malone Phd, specialista nella gestione di progetti preclinici, regolatori e clinici, con competenze speciali in questioni di politica pubblica e normative federali, co-fondatrice di una serie di aziende biotecnologiche dopo aver ricoperto incarichi nel settore delle biotecnologie e nel mondo accademico e, guarda caso, Presidente presso RW Malone MD, LLC. (Chi ha orecchie per intendere, intenda).
Questa situazione, definiamola ambigua e sotto certi versi anche divertente, mi ha spinto a compiere qualche analisi e questi che seguono sono i risultati.
Incominciamo con il dire che una rapida ricerca su PubMed ( questo il link, se qualcuno volesse controllare, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov ) digitando nel campo il nominativo Malone R W, mi ha restituito un totale di 54 pubblicazioni; di queste, una è del 1954, per cui trattasi chiaramente di omonimia, alcuni di “doppioni” mentre quelli dell’84/85 sono antecedenti il suo Dottorato, per cui rimangono poco meno di 50 pubblicazioni dal 1989 ad oggi. Un numero quindi non certo esaltante, se consideriamo che ad esempio, il Proff. Guido Silvestri dell’Università di Atlanta ed in Italia non particolarmente “famoso” ma considerato uno dei massimi esperti a livello internazionale sullo studio dell’HIV, ha indicizzato circa 255 pubblicazioni a partire dal 2002. Ma andiamo oltre e ritorniamo al sito personale. Qui, in una sezione, tra l’altro scritta dalla moglie, si legge: “Storia di come i vaccini a mRNA sono stati scoperti” in cui, oltre a ribadire la paternità della scoperta, si adduce come prima prova, la pubblicazione dell’Agosto 1989 dal titolo “Cationic liposome-mediated RNA transfection” by R W Malone, P L Felgner, and I M Verma e di cui, come sempre, allego il link: https://www.rwmalonemd.com/mrna-vaccine-inventor , ed in cui, il Dr Malone è Principal Investigator, ossia Autore Principale.
A questo punto allora, per curiosità, ho scaricato l’intero studio (per chi vuole può fare altrettanto qui: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/.../pdf/pnas00283-0074.pdf ) e me lo sono letto. Prima però di riassumerlo (per chi si fida) e di trarne qualche conclusione, mi concedo una domanda curiosa e provocatoria allo stesso tempo: ma come!? I detrattori dei vaccini, i no vax o più semplicemente gli scettici, che lamentano la mancanza di tempo e studi per una tecnica come quella dei vaccini ad mRNA e poi citano a supporto il Dr R.Malone, che pubblica qualche cosa, poi vedremo cosa, nel 1989 (oltre trent’anni fa), che problemi di coerenza hanno? 😉
Detto questo, riassumo quanto si legge nello studio. In pratica si descrive una TECNICA che sarà poi utilizzata anche ben dopo il 1989, ovviamente in campo medico ma anche, in tono più sfumato in dermo-cosmesi., ossia la TRASFEZIONE MEDIANTE LIPOSOMI. Questa tecnica non è altro che il processo con cui si fa entrare una molecola di RNA / DNA ( ma potrebbe essere anche la molecola di un medicinale) all’interno delle cellule di un organismo, incapsulandole all’interno dei liposomi. I liposomi, essendo fosfolipidi ( più semplicemente particelle di grassi ) con composizione uguale a quella delle membrane cellulari, riescono a fondersi con esse, rilasciando all’interno della cellula bersaglio, il loro contenuto. Semplicemente i liposomi possono essere considerati dei vettori, dei trasportatori ( in questo caso di RNA ).
Purtroppo, in tutto lo studio, la parola vaccino/vaccini non compare mai e questo perché l’end point (scopo) della pubblicazione è l’esplicazione di come trasferire materiale genetico all’interno di una cellula.
Da qui a rivendicare la paternità del vaccino ad mRNA ce ne corre, IMHO. Al massimo si potrebbe affermare che chi elaborò il vaccino ad mRNA, utilizzò questa tecnica per trasferirlo.
Ma andiamo oltre ed analizziamo un secondo lavoro del 1990 che viene citato sul sito del Dr Malone e che ritroviamo anche nella ricerca su PubMed: “Direct gene transfer into mouse muscle in vivo” di Jon A. Wolff, Robert W. Malone, Phillip Williams, Wang Chong, Gyula Acsadi, Agnes Jani, Philip L. Felgner ( https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/1690918/ ).
Come si legge, in questo caso, l’Autore Principale è il Dr Wolff, mentre il Dr Malone ne è co-autore con altri.
In questo studio invece, nelle righe finali, compare il termine vaccini e si può leggere: “l’espressione intracellulare di geni che codificano per antigeni, possono rappresentare un approccio alternativo allo sviluppo di vaccini” ossia, questa TECNICA potrebbe essere utilizzata per sviluppare in futuro, dall’ideazione al trasporto di nuovi vaccini.
A questo punto dell’analisi, a me pare evidente che la “parola chiave” riferibile al Dr. Malone RW, sia “TECNICA con cui…” piuttosto che non “ELABORAZIONE/INVENZIONE DEL VACCINO AD mRNA con cui…” Pertanto, in una “battuta” per essere estremamente benevolo, il Dr Malone starebbe all’invenzione dei vaccini ad mRNA, tanto quanto il The Welding Institute che ha brevettato la saldatura a frizione, starebbe all’invenzione del modulo interstage del razzo Delta ( perché è stata utilizzata tale particolare saldatura per realizzarlo ).
Ma attenzione! Approfondiamo ulteriormente anche questa benevola quanto “innocente” similitudine.
Ricordate quella che ho definito come prova prima citata anche sul sito personale del Dr Malone, e che ho riassunto all’inizio del mio post? ( https://www.ncbi.nlm.nih.gov/.../pdf/pnas00283-0074.pdf ) E’ uno studio dell’Agosto 1989 che riporta come prima firma o Autore principale il Dr. R Malone e come co-autore il Dr. P Felgner. Esattamente lo stesso Dr P Felgner, che sempre PuMed mi indica come prima firma o Autore Principale dello studio per lo sviluppo della stessa tecnica citata dal Dr Malone pubblicato su Nature ben 8 mesi prima, ossia a Gennaio 1989. Potete controllare studio e data qui .... ( https://www.nature.com/articles/337387a0 ) A conti fatti, quello che verosimilmente “potrebbe essere” accaduto è che il Dr. Felgner abbia di fatto concepito e realizzato la TECNICA, mentre il Dr. Malone abbia in seguito utilizzato tale tecnica per trasferire materiale genetico (RNA).
Cosa questa, ad onor del vero non solo logica ma anche corretta, ma che non conferisce alcun tipo di “paternità”.
Faccio presente che già nel 1992, si può leggere in letteratura questo studio dal titolo: “Induction of antiviral immune responses by immunization with recombinant DNA encoded avian coronavirus nucleocapsid protein” (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/.../PMC7131429/pdf/main.pdf), NON a firma del Dr Malone, ma che descrive le strategie per l’impiego di materiale genetico, al fine di creare vaccini, ADDIRITTURA GIÀ contro il Coronavirus. Ed eravamo solo nel 1992!!!

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